Superficie liscia in calcestruzzo faccia a vista del museo MAXXI di Roma

Le sfide del calcestruzzo faccia a vista

Metodo, processi e soluzioni tecnologiche per gestirle al meglio

Il calcestruzzo faccia a vista è molto più di un materiale da costruzione: è un mezzo espressivo scelto da architetti e progettisti per trasformare la struttura in linguaggio.
Ma trasformare un’idea visiva in una superficie impeccabile richiede una comprensione profonda delle sue sfide tecniche ed esecutive. In questo articolo, esploriamo i principali fattori che influenzano la qualità del risultato e mostriamo come affrontarli con un approccio coordinato e metodico.

Il valore architettonico del calcestruzzo faccia a vista

Il calcestruzzo faccia a vista non è soltanto un materiale da costruzione: è una dichiarazione di intenti progettuale. Sempre più architetti e ingegneri scelgono di lasciare il calcestruzzo “a nudo”, valorizzandone la struttura, la texture e la tonalità come parte integrante dell’estetica dell’edificio. Si tratta di una tendenza trasversale che accomuna musei, auditorium, ponti, campus universitari e residenze di design.

La forza del calcestruzzo a vista sta nella sua capacità di coniugare solidità e raffinatezza, funzionalità e minimalismo. È un linguaggio architettonico che esalta il materiale e mette in primo piano l’ingegneria come arte. Ogni superficie può diventare un’opera a sé: liscia, ruvida, levigata, con pattern geometrici o texture organiche.

 

Architectural concrete finish of walls and slab in a building with high quality finish and tie patterns
Esempio di edificio con finitura 'a vista'

La composizione del calcestruzzo a vista deve essere studiata già in fase progettuale e il risultato finale è conseguenza diretta della composizione stessa (mixed design) e della cura nell'esecuzione delle varie fasi del getto, della tipologia di cassaforma impiegata e dell’interazione tra i professionisti coinvolti.

La versatilità formale è un altro punto di forza. Con le giuste soluzioni progettuali, è possibile ottenere superfici curve, inclinate, tridimensionali o di grandi dimensioni senza interruzioni visive. Ma questa libertà espressiva si accompagna a un elevato livello di complessità tecnica. Ed è proprio qui che emergono le principali sfide.

Sfide tecniche nella realizzazione di superfici “faccia a vista"

Realizzare una superficie in calcestruzzo a vista che rispecchi le aspettative estetiche del progettista non è un compito semplice.

Sebbene le proprietà strutturali del calcestruzzo siano in gran parte misurabili, le qualità estetiche sono più soggettive. Mentre esistono scale e parametri per valutare la qualità complessiva della finitura, la valutazione di elementi quali colore, levigatezza e impronte dei tiranti è soggettiva.

Quando si costruiscono superfici in calcestruzzo a vista, è importante notare che esistono sempre alcune limitazioni e che alcuni requisiti sono tecnicamente impossibili da soddisfare:

- colore completamente uniforme

- superficie priva di pori o con una struttura dei pori completamente uniforme

Con le superfici in calcestruzzo a vista, la valutazione deve riguardare quindi l'impressione complessiva. Per farlo, deve essere stabilita una distanza che consenta di cogliere visivamente l'edificio nelle sue parti essenziali. Allo stesso tempo, ai fini dell'accettazione, devono essere presi in considerazione anche le condizioni di illuminazione generali e l'età del calcestruzzo.

Grazie allo sviluppo di additivi sofisticati, le prestazioni del calcestruzzo moderno sono state significativamente migliorate in termini di capacità portante e durabilità. Tuttavia, la qualità superficiale del calcestruzzo a vista rimane estremamente dipendente dal corretto impiego e dalla pianificazione dei cicli, nonché dalla professionalità del team di cantiere nelle operazioni di armatura, getto, compattazione, sgombero e post-trattamento.

Le condizioni meteorologiche, però, influenzano profondamente la qualità del calcestruzzo. Fattori come la radiazione, la temperatura, la pressione atmosferica, la pioggia, il vento e l'umidità influenzano non solo il calcestruzzo fresco, ma anche quello indurito. In particolare, le fluttuazioni di temperatura hanno un effetto critico sul calcestruzzo a vista.

Le superfici create in condizioni meteorologiche fredde e umide sono più scure e irregolari nel colore rispetto ai componenti in calcestruzzo a vista realizzati in momenti con clima caldo e asciutto. Pertanto, le misure che riducono il rischio di "costruire all'aperto" sono un parametro di pianificazione importante.

Ogni fase del processo, dalla progettazione del getto alla scelta del sistema di casseforme, fino alla cura dei dettagli di disarmo, incide sul risultato finale.
La sfida principale è che, a differenza di un rivestimento applicato a posteriori, il calcestruzzo a vista è definitivo: ciò che si ottiene al momento del disarmo è ciò che rimarrà visibile.

Superfici impeccabili in calcestruzzo a vista nel Galileo Satellite Control Centre di Oberpfaffenhofen

Le classi qualitative DBV

Per facilitare la definizione degli obiettivi progettuali, l’Associazione Tedesca del Calcestruzzo (DBV) ha stabilito quattro classi di qualità del calcestruzzo faccia a vista:

  • SB 1: qualità base per ambienti tecnici (cantine, parcheggi).
  • SB 2: qualità media, adatta a pareti portanti, scale, infrastrutture.
  • SB 3: alta qualità per facciate di edifici visibili e aree di pregio.
  • SB 4: massima qualità estetica per (aree di rappresentanza degli edifici o edifici culturali).

Ciascuna classe implica criteri specifici in termini di:

  • texture,
  • porosità,
  • uniformità cromatica,
  • planarità,
  • precisione dei giunti,
  • getti di prova e
  • caratteristiche dei pannelli di rivestimento della cassaforma.

È essenziale che questi requisiti vengano definiti con precisione già in fase di capitolato, perché eventuali difetti o deviazioni difficilmente potranno essere corretti in seguito.


Le principali criticità tecniche

I problemi più comuni che si incontrano nella realizzazione del calcestruzzo faccia a vista includono:

  • Porosità irregolare: bolle d’aria intrappolate durante il getto che formano piccole antiestetiche cavità sulla superficie.
  • Variazioni cromatiche: causate dalla reazione chimica tra elementi coloranti e la superficie del pannello di rivestimento della cassaforma, dall’applicazione non uniforme e in quantità eccessiva del disarmante.
  • Giunti disallineati o evidenti: il non corretto allineamento e serraggio tra i moduli di cassaforma può compromettere l’effetto estetico generale.
  • Spigoli danneggiati o non netti: risultato di una vibrazione errata, di moduli di cassaforma non perfettamente serrati o errori in fase di disarmo.
  • Tracce di ferri di armatura: generalmente causate da una scorretta scelta della miscela.

Questi aspetti estetici influiscono sulla percezione della qualità e sull’accettazione del lavoro da parte della committenza.

Per questo è cruciale affrontare il tema con metodo, come approfondiremo nel prossimo capitolo.


Esempi reali di errori frequenti

Nella pratica di cantiere, alcune scelte tecniche affrettate o la mancanza di pianificazione si traducono spesso in imperfezioni difficili (o impossibili) da correggere:

  • Uso di pannelli deteriorati o non idonei: pannelli riutilizzati con usura visibile generano superfici macchiate, irregolari o con porosità marcate. È un errore frequente quando si tenta di contenere i costi, ma il danno estetico supera spesso il risparmio iniziale.
     
  • Vibrazione non omogenea del calcestruzzo: una vibrazione troppo intensa o discontinua può causare concentrazioni di porosità, nidi di ghiaia o difetti localizzati.
     
  • Assenza di getti di prova: partire direttamente con la realizzazione, senza un getto campione, espone al rischio di risultati imprevisti, specialmente in progetti SB3/SB4.
     
  • Errata gestione dei giunti e delle fughe: il non corretto serraggio dei moduli di cassaforma o il loro disallineamento può compromettere completamente la pulizia visiva della superficie.

     

Costi occulti da considerare

Ogni errore non solo compromette l’aspetto dell’opera, ma comporta:

  • tempi aggiuntivi per rilavorazioni o trattamenti superficiali,
  • spese impreviste per materiali correttivi,
  • ritardi nel cronoprogramma generale del progetto,
  • e, nei casi peggiori, dispute con la committenza e perdita di margini di guadagno.

Una pianificazione attenta e un investimento iniziale in sistemi adeguati evitano la necessità di “rattoppi” che raramente soddisfano le aspettative estetiche originarie.

Affrontare le complessità con il giusto processo e un approccio metodico

La qualità di una superficie in calcestruzzo a vista non è frutto del caso, ma il risultato di un processo meticolosamente pianificato. Per affrontare le sfide tecniche illustrate, è fondamentale adottare un approccio multidisciplinare e coordinato, in cui ogni figura coinvolta conosca il proprio ruolo e condivida le aspettative estetiche.

La norma DIN 18217 “Superfici in calcestruzzo e pannelli di rivestimento” è considerata lo standard di riferimento per la realizzazione di superfici in calcestruzzo. La norma non regolamenta le caratteristiche estetiche, dato che non esistono norme vincolanti per la realizzazione di superfici in calcestruzzo. Questo è comprensibile in quanto l'estro creativo di un progettista non può essere sottoposto a normative. Il suo compito è quello di descrivere nel modo più completo e chiaro possibile il suo pensiero circa l'aspetto di una struttura in calcestruzzo.

Definizione chiara del capitolato

Il primo passo per il successo è quindi quello di redigere un capitolato dettagliato che specifichi:

  • la classe di calcestruzzo faccia a vista desiderata (SB1–SB4),
  • le caratteristiche estetiche attese (texture, colore, giunti, porosità),
  • i campioni di riferimento, come superfici prova o mock-up,
  • le tolleranze ammesse e le tecniche previste per getti e disarmo.

Un capitolato ben scritto permette all’impresa esecutrice di valutare correttamente tempi, costi e soluzioni tecniche, evitando incomprensioni o contenziosi in fase di realizzazione.


Coordinamento tra progettista, impresa e fornitore

La soluzione ottimale per ottenere buoni risultati è la creazione di un gruppo di lavoro dedicato. Poichè in fase di progettazione i lavori non sono stati ancora appaltati e non è ancora stata identificata l’impresa esecutrice, si rivelano molto utili accordi di consulenza con società specializzate e competenti (quali ad esempio i produttori di casseforme) o con studi di ingegneria di comprovata esperienza. Lo studio di ingegneria incaricato potrà assumere il ruolo di coordinatore del team.

Il secondo elemento chiave è quindi la comunicazione costante tra tutte le parti coinvolte:

  • il progettista, che definisce gli obiettivi estetici;
  • l’ingegnere strutturale, che li traduce in vincoli tecnici;
  • l’impresa esecutrice, che valuta la fattibilità operativa;
  • il fornitore di casseforme, che suggerisce le soluzioni più adeguate.

Questo approccio collaborativo consente di anticipare criticità, selezionare i sistemi di casseratura più adatti e pianificare ogni dettaglio in modo realistico.


Scelta mirata di casseforme e materiali

Anche il tipo di cassaforma incide enormemente sul risultato finale.

I casseri per calcestruzzo a vista devono essere selezionati non solo per la loro resistenza e praticità, ma soprattutto in funzione:

  • della texture desiderata (liscia, strutturata, continua),
  • del livello di usura accettabile (sistemi a noleggio o personalizzati),
  • della disposizione dei fori dei tiranti e dei giunti,
  • della compatibilità con la miscela di calcestruzzo e disarmante.

Inoltre, è buona prassi realizzare getti di prova, così da verificare in anticipo l’effetto finale e introdurre eventuali correzioni prima della costruzione in cantiere.

 

Calcestruzzo a vista

Le soluzioni PERI per progetti in calcestruzzo a vista

Quando si tratta di realizzare superfici architettoniche in calcestruzzo a vista, la scelta del partner tecnico può fare la differenza tra un risultato soddisfacente e un’opera d’eccellenza.
PERI offre un approccio integrato che combina tecnologia di casseratura avanzata, consulenza ingegneristica e esperienza sul campo maturata in progetti ad alta complessità.

Realizzazione di pareti inclinate in calcestruzzo a vista per la Stazione dell'Alta Velocità "Porta del Sud" di Napoli Afragola
Costruzione della Stazione AV di Napoli Afragola con il sistema VARIO di PERI

Sistemi tecnici per pareti e pilastri a vista

PERI propone casseri per calcestruzzo a vista specifici per ogni esigenza progettuale:

  • MAXIMO: sistema di casseforme a telaio con tirante MX. Consente di ottenere una disposizione ordinata dei giunti e dei fori dei tiranti, contribuendo a un’estetica pulita. E’ sufficiente un addetto, da un solo lato della cassaforma, per mettere in opera il tirante MX con conseguente riduzione di tempi e costi.
     
  • VARIO GT 24: cassaforma a travi modulare, progettabile su misura. Permette di ottenere superfici in classe SB3/SB4 grazie alla configurazione personalizzabile di pannelli e tiranti. È la soluzione ideale per pareti, pilastri e geometrie complesse con requisiti estetici elevati.
     
  • Casseforme 3D: pensate per superfici curve o forme architettoniche non convenzionali. PERI fornisce moduli preassemblati, sviluppati a partire da modelli tridimensionali e pronti all’uso in cantiere, che garantiscono precisione, semplicità di posa e alti livelli di finitura superficiale del calcestruzzo. 


Pannelli di rivestimento e finiture superficiali

La finitura della superficie del calcestruzzo dipende dal pannello di rivestimento e, non solo acquisisce la sua texture, ma anche eventuali difetti superficiali come scheggiature, ammaccature, graffi e fori di chiodi.

Si fa una distinzione di base tra pannelli di rivestimento assorbenti (cassaforma in tavole grezze, piallati o lievemente assorbenti) e pannelli di rivestimento non assorbenti (cassaforma in tavole lisce e cassaforme in plastica).

Con cassaforme assorbenti, la superficie del calcestruzzo risulta più scura e presenta meno pori rispetto ai pannelli di rivestimento non assorbenti. A seconda della texture, i pori, i vuoti e le differenze di colore sono meno evidenti.

I pannelli di rivestimento non assorbenti creano superfici di calcestruzzo più chiare e quasi lisce. Tuttavia, i pori, i vuoti, le differenze di colore, il marmorizzato e la formazione di aloni sono più evidenti.

Anche il disarmante influisce sulla superficie, grazie alla perfetta riproduzione della superficie della cassaforma e ad un rilascio ottimale della cassaforma dal calcestruzzo. La sua selezione, dosaggio e modalità di applicazione determinano quanto uniforme risulti la superficie del calcestruzzo in termini di texture, colore e porosità.

Allo stesso tempo, però, il disarmante non deve compromettere l'adesione di vernici, intonaci, adesivi, ecc. ed è quindi un elemento essenziale da considerare in merito alle prestazioni della cassaforma.

PERI mette a disposizione una gamma selezionata di pannelli con:

  • diversi livelli di assorbenza, per controllare la tonalità della superficie (più chiara/più scura),
  • finiture superficiali specifiche, per ottenere texture lisce o lavorate,
  • sistemi di fissaggio invisibili, per evitare impronte non desiderate,
  • possibilità di effettuare test di compatibilità con calcestruzzo e disarmante.

Ogni pannello viene scelto in funzione del progetto e del risultato visivo desiderato.

 

Adattabilità alle geometrie complesse

Uno dei punti di forza dei sistemi PERI è la capacità di adattarsi a forme complesse, mantenendo precisione esecutiva e qualità estetica. Con VARIO GT 24, ad esempio, è possibile gestire:

  • pareti curve o inclinate,
  • elementi tridimensionali,
  • facciate continue senza interruzioni visive,
  • giunti ben posizionati e distribuiti in modo simmetrico.

Questa flessibilità permette agli architetti di liberare la propria creatività, senza essere vincolati da limiti esecutivi.

PERI fornisce non solo il materiale, ma anche i disegni esecutivi per il montaggio delle casseforme. Inoltre, fornisce supporto tecnico agli studi di progettazione e di ingegneria per ottimizzare l’impiego della cassaforma scelta e ottenere il miglior risultato estetico possibile in base alle esigenze progettuali.


Manutenzione, qualità costante e ciclo di vita

Un aspetto spesso sottovalutato è la manutenzione delle casseforme nel tempo.
I sistemi PERI, progettati per l’uso intensivo, sono:

  • resistenti all’usura anche in cicli di utilizzo ripetuto,
  • facilmente pulibili, grazie al trattamento delle superfici dei vari elementi della cassaforma che minimizza l’aderenza del calcestruzzo,
  • riparabili in modo rapido e standardizzato, senza perdita di qualità visiva nei getti successivi.

Questa durabilità permette alle imprese di ridurre i costi operativi a lungo termine e di garantire continuità estetica tra le diverse fasi del progetto, anche in cantieri che richiedono tempi lunghi o si sviluppano su più lotti.

 


Know-how tecnico e supporto ingegneristico

PERI non è solo un fornitore di sistemi, ma un partner tecnico a tutto tondo.

In particolare, per i progetti in calcestruzzo faccia a vista, offriamo i seguenti servizi:

  • progettazione esecutiva e studio della disposizione delle casseforme,
  • consulenza nella scelta di materiali e trattamenti,
  • formazione sul corretto utilizzo dei sistemi in cantiere,
  • assistenza durante i getti di prova e definitivi.

Questa sinergia tra prodotto e servizio permette di affrontare con sicurezza anche i progetti più ambiziosi.
 

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Referenze di progetto

L’efficacia delle nostre soluzioni per il calcestruzzo a vista si misura sul campo. Numerosi progetti di prestigio hanno beneficiato dell’approccio integrato PERI, riuscendo a tradurre l’ambizione estetica in risultati concreti, precisi e duraturi.

A seguire, presentiamo due realizzazioni, tra le più significative in Italia.

FAQ – Domande frequenti sul calcestruzzo faccia a vista

Qual è la differenza tra le classi SB1, SB2, SB3 e SB4?

Le classi definite dal DBV (Associazione Tedesca Calcestruzzo) indicano il livello di qualità estetica richiesto per la superficie del calcestruzzo:

  • SB1: qualità base per spazi tecnici (es. parcheggi, cantine).
  • SB2: qualità media, adatta a opere infrastrutturali e murature interne.
  • SB3: alta qualità per facciate e spazi a vista rilevanti.
  • SB4: massima qualità, per superfici rappresentative ed edifici iconici.

Ogni classe prevede criteri diversi per texture, porosità, colore e giunti.

Come si riducono al minimo la presenza di piccole cavità dovute a bolle d’aria e la porosità sulla superficie “a vista”?

Le bolle d’aria sono causate da aria intrappolata durante il getto. Per ridurle, è importante:

  • utilizzare calcestruzzi autocompattanti o ben vibrati,
  • impiegare pannelli di rivestimento adatti e correttamente trattati,
  • sigillare i giunti tra pannelli con guarnizioni,
  • effettuare getti di prova.

 

Quali sono i vantaggi delle casseforme progettate su misura?

Le casseforme su misura permettono:

  • una maggiore libertà formale e creativa,
  • il rispetto di tolleranze stringenti e dettagli estetici specifici,
  • una griglia di tiranti e giunti ottimizzata per l’effetto visivo desiderato,
  • una maggiore uniformità del risultato e riduzione di rilavorazioni post-getto.

Sono particolarmente indicate per progetti in classe SB3/SB4.


È possibile ottenere superfici senza giunti visibili?

No, ma è possibile minimizzarli a livello visivo e quantitativo utilizzando:

  • pannelli di rivestimento di grandi dimensioni,
  • pianificazione accurata dei getti e corretta messa in opera della cassaforma,
  • accurato assemblaggio dei moduli di cassaforma,
  • sigillatura dei giunti e corretto serraggio e allineamento dei moduli di cassaforma.

Che tipo di calcestruzzo è più adatto per superfici a vista?

Molto utilizzato è il calcestruzzo autocompattante (SCC) che garantisce una finitura superficiale più omogenea.
Nota bene: è essenziale, indipendentemente dal tipo di calcestruzzo, testare la reazione dello stesso con i pannelli di rivestimento della cassaforma e il disarmante selezionato.


È possibile riparare una superficie in calcestruzzo a vista con difetti?

Dipende dal tipo di difetto. Piccole imperfezioni possono essere trattate con tecniche localizzate, ma non sempre il risultato estetico è coerente con l’intera superficie. Per questo motivo, la strategia migliore è prevenire, attraverso getti di prova e una pianificazione dettagliata.


Come si ottiene una colorazione uniforme del calcestruzzo?

Oltre alla selezione di una miscela stabile, contribuiscono alla uniformità:

  • l’uso di pannelli di rivestimento omogenei per assorbenza,
  • una corretta e uniforme vibrazione,
  • condizioni ambientali controllate (temperatura, umidità),
  • un disarmo eseguito al momento opportuno.

Anche il disarmante deve essere compatibile e applicato in modo uniforme.


Quanto incide il tipo di disarmante sul risultato finale?

Moltissimo. Il disarmante influisce sulla facilità di distacco, ma anche sull’aspetto visivo della superficie. Un’applicazione non omogenea può causare aloni, macchie o differenze di tonalità. È consigliabile utilizzare disarmanti testati e approvati per il tipo di pannello e calcestruzzo scelto.

Gli errori più comuni da evitare nel calcestruzzo a vista

Anche i progetti più ambiziosi possono essere compromessi da errori tecnici apparentemente minori ma dalle conseguenze significative. Di seguito una panoramica delle criticità più ricorrenti e delle relative soluzioni preventive.
 

Pannelli usurati o non omogenei

Errore: Utilizzare pannelli di rivestimento usurati o provenienti da lotti diversi.
Effetto: Differenze cromatiche, impronte irregolari e superficie disomogenea.
Soluzione: Selezionare pannelli con lo stesso grado di usura e origine, preferibilmente nuovi o trattati in modo uniforme.
 

Vibrazione insufficiente o eccessiva

Errore: Vibrare il calcestruzzo in modo disomogeneo.
Effetto: Separazioni degli inerti e/o aree con eccessiva porosità.
Soluzione: Stabilire una procedura di vibrazione standard, adatta alla miscela utilizzata, e formare adeguatamente gli operatori.

Disarmo anticipato

Errore: Rimuovere le casseforme prima che il calcestruzzo abbia raggiunto la resistenza adeguata.
Effetto: Scheggiature, spigoli danneggiati e perdita dell’integrità estetica.
Soluzione: Rispettare i tempi di maturazione del calcestruzzo e le condizioni ambientali.
 

Gestione imprecisa dei giunti

Errore: Giunti non ben allineati o non sigillati.
Effetto: Giunti visibili o dislivelli, sboiaccamento, scolorimenti.
Soluzione: Accurata messa in opera della cassaforma (cioè corretto allineamento e serraggio dei moduli di cassaforma).
 

Errori nella miscela del calcestruzzo

Errore: Usare miscele inadatte, con rapporto acqua/cemento non corretto e/o dimensione e tipologia degli inerti non idonea.
Effetto: Variazioni di colore, aumento del rischio di difetti.
Soluzione: Collaborare con il fornitore del calcestruzzo e testare la miscela in getti campione.

Anticipare questi errori, attraverso una progettazione accurata e una formazione del personale, significa evitare costi aggiuntivi, ritardi e insoddisfazione del cliente.

Conclusione

Realizzare superfici in calcestruzzo faccia a vista non è solo una questione di tecnica, ma di visione, metodo e collaborazione. Quando ogni dettaglio, dalla formulazione del capitolato alla scelta dei pannelli, dalla logistica in cantiere alla qualità del getto, è curato con attenzione, il risultato non può che riflettere l’eccellenza di un progetto ben riuscito.

Affidarsi a un partner come PERI significa poter contare su:

  • un’esperienza tecnica solida maturata su progetti di alto profilo in tutto il mondo,
  • sistemi modulari e personalizzabili pensati per soddisfare anche le esigenze estetiche più complesse,
  • un supporto ingegneristico che accompagna il cliente dalla fase di progetto fino alla realizzazione in cantiere.

Se stai progettando o realizzando un’opera in calcestruzzo a vista e desideri risultati impeccabili, contattaci.

Il nostro team è pronto ad affiancarti con competenza e passione, per trasformare le tue idee in realtà.

Tecnologia PERI per il cemento faccia a vista